Due uomini viaggiano, uno in fronte all’altro, nella stessa carrozza del treno.


Uno tiene sulle gambe una scatola con dei fori sul coperchio.  Dopo un po’ di tempo passato in silenzio a fare congetture su cosa contenga la scatola, l’altro, divorato dalla curiosità, chiede:


“Mi scusi, ma non ho potuto fare a meno di notare la sua scatola. Cosa trasporta?” 
“Una mangusta”
“Una mangusta? E cosa se ne fa di una mangusta?”
“Vede, mia sorella è afflitta da sogni terribili in cui è minacciata da migliaia di serpenti. Le sto dunque portando questa mangusta per spaventarli.”


Il secondo uomo è perplesso.


“Ma quelli che sua sorella vede sono serpenti immaginari.”
“Infatti! Questa è una mangusta immaginaria”.

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Disegno Poster

Siamo per strada

Lunghe nottate spese a passeggiare per le strade di tante cittadine deplorevoli, da Vicolo Squallore, un insulso cul de sac di un’insulsa città emiliana, trasformato in una parete di piccole teste urlanti, ai vicoli puliti e sciatti di Bourgoin-Jallieu, alla ricerca di un Bistrot ancora aperto, che poi abbiamo trovato.

Finiscono inevitabilmente per strada i nostri disegni, gli adesivi, le scritte sotto i lampioni, i poster fluorescenti, anche a Bologna in uno squallido vicolo del centro storico, tra un vibratore e una fregna. Disseminiamo di segni il nostro piccolo mondo antico, altrimenti come potremmo esistere, nevvero Testaccia?

Lo chiamerei Gulliver’s trouble, vizietto di un gruppetto di lillipuziani leather e burloni…